SARNO – Non si passa. La Palmese preserva l'imbattibilità imbrigliando, col cuore e l'acume tattico, una capolista in predicato di fuga. Ma dopo il filotto di successi interni, la Sarnese è infatti costretta a frenare, per la prima volta allo Squitieri". Merito del baby mister Seno, che indovina tutto e sorprende il più esperto Renna. Merito del "cuore grande" dei suoi ragazzi - dirà nel postgara – e un Listo immenso. Sui suoi guantoni, con la gentile collaborazione delle traverse (due volte), sfumano le poche occasioni concesse dalla cassaforte difensiva palmese. Tant’è che per scassinarla serve lo specialista Aliprandi (punizione magistrale), poi arriva il solito Bennygol. Che conferma due regole: la prima è quella dell’ex (due anni fa a Sarno solo 4 reti: bella rivincita); la seconda, lo vede puntualmente a segno da 5 apparizioni. Vinta la sfida personale con Adiletta, staccato di un gol nella classifica marcatori.

PRESAGIO
Il presidente degli aquilotti, Pappacena, lo aveva detto nel pregara, con dichiarazioni in controtendenza a chi scongiurava il gol dell’ex:"Se Antonio è in forma è giusto che segni, anche contro di noi". Parole di stima, ovviamente, per un giocatore cresciuto con lui (tre anni alla Nocerina prima di Sarno). Forse scaramantiche. Oppure consapevoli che contro il suo schiacciasassi sarebbe servito ben altro. Cioè quello che combina Seno (in tribuna perché squalificato): 4-4-2 con Del Buono (terzino avanzato in mediana) e Sorrentino catechizzati al raddoppio sugli spauracchi di fascia Chiricolo e Liccardi. "C’hanno imbrigliati" ammetterà Renna, che recupera Pappacena (sarà evanescente) e conferma l’11 tipo.

APRISCATOLE
Ma con le corsie laterali chiuse al traffico, Chiricolo (nel primo tempo) e Licciardi (nel secondo) finiscono spesso per accentrarsi, inscatolati dalla morsa Addeo-Angieri-Cerullo, come molte iniziative granata. Alla mezz’ora però l’apriscatole: punizione al limite, lo specialista Aliprandi ha il piede caldo, sinistro a giro sotto l’incrocio (1-0) e prove di fuga (Palmese a -6). Il primo tempo è la fiera della punizione, tuttavia Langella non è ispirato come il terzino sarnese.

DEFIBRILLATORE
Così la capolista prova a chiudere i conti ad inizio ripresa, ma prima Liccardi trova i guantoni di Listo (bordata deviata in corner), poi Cerbone la traversa di testa (sviluppi dell’angolo). E’ come lo schiaffo che sveglia il moribondo.Di colpo i rossoneri rinsaviscono, creano pericoli. Pareggiano: angolo corto, Di Benedetto sale sul primo e gira in rete il suo sesto centro di fila. I cento palmesi in tribuna fanno festa.

BATTICUORE
Poi tremano. Entra l’under Di Gennaro, il dribbling nel dna, e semina il panico: provoca il rosso a Cerullo, che cerca invano di bloccarne una serpentina con una sportellata fuori tempo. Di lì a poco, si beve Bifulco e Angieri a sinistra e la piazza nell’angolo lontano, ma Listo si distende. Poi vola: ennesima punizione dal limite, ancora il sinistro venefico di Aliprandi, il quale cambia incrocio, ma il portierone rossonero smanaccia aiutato dalla traversa. Che poi salva anche la Sarnese, sulla sventagliata di Langella da trenta metri. Ma sarebbe stato troppo.

ALTRO CHE PLAYOFF
La Palmese mantiene la capolista a “distanza di sicurezza”, un pari che vale come una vittoria. Perché salva il campionato e lascia nel cuore e nella testa dei rossoneri la convinzione di poter osare. L’impressione è che quest’anno, sulla SS367 che collega Sarno e Palma, correrà anche il destino della promozione. E i motori si sono appena scaldati.

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