UNIONE SPORTIVA

PALMESE

 

COMUNICATO UFFICIALE

20/03/09  Palma Campania (Na)

La U.S. Palmese comunica cha a seguito dell’aberrante quanto ingiusta sentenza emessa dalla Commissione Disciplinare con il Comunicato Ufficiale del 19 marzo 2009, il C.D.A., nella completa totalità, in data odierna, ha rassegnato le dimissioni, giusta protocollo presso la sede del Comitato Regionale. Tale decisione nasce dalla profonda amarezza, delusione e sconforto per come è stata trattata la “questione Canfora” che ha determinato uno sconvolgimento della classifica, falsando, di fatto, l’intero campionato, sovvertendo i risultati acquisiti sul campo. La dirigenza esprime tutto il proprio stupore per le motivazioni rese note dalla Disciplinare, per le modalità con le quali si è giunti a tale sentenza e, soprattutto, per i lunghi tempi impiegati per la sua decretazione.

           Da un’attenta analisi delle sentenze emanate, in entrambe (quella del giudice sportivo e quella della Commissione Disciplinare), risulta evidente come non si è mai affrontata la questione oggetto di ricorso nel merito (ossia la differenza tra giovane in quota juniores e giovane non più in quota); inoltre gli organi giudicanti non hanno  tenuto conto che la totalità dei comitati regionali di tutta Italia disciplinano la stessa identica fattispecie nel modo diametralmente opposto  ed a noi favorevole; non hanno tenuto conto delle numerose sentenze C.A.F. (organo supremo della Giustizia Sportiva) che valutano regolare la posizione di calciatori nella stessa situazione anagrafica e di tesseramento del Canfora; non si è tenuto conto della  nostra legittima richiesta fatta alla Commissione Disciplinare di inviare gli atti alla Corte di Giustizia Sportiva.

          Perché tutto questo? Quali le reali motivazioni? Presumibilmente il tutto è scaturito per non aver contattato i vertici del comitato regionale dando ascolto ai loro saggi consigli sull’utilizzo o meno di un calciatore in posizione (a loro dire) dubbia. Non si capisce perché una norma o la sua interpretazione valga per l’intera Italia e non per la Campania; non si capisce perché la C.A.F. non faccia più giurisprudenza con le proprie sentenze né sia considerata organo superiore al giudice Sportivo. Non si capisce perché venga motivato il diniego di invio degli atti alla Corte di Giustizia “in ragione dell’evidenza interpretativa della normativa in argomento” dopo aver impiegato  ben tre mesi per emettere la sentenza definitiva. Non si capisce perché dopo tanto tempo si decide finalmente di dar voce alle nostre ragioni il lunedì per poi stampare immediatamente (il martedì) le motivazioni della sentenza. Non si capisce perchè si sia impiegato tanto tempo per decidere per poi emettere la sentenza al ridosso del big - match con il Solofra. Forse per privarlo di significato … Ma a favore di chi??? Non si capisce perché una volta ribadita la irregolarità del calciatore non si sia poi applicato l’ulteriore giornata di squalifica, la multa alla società e la squalifica al dirigente accompagnatore così come previsto dalla giustizia sportiva ed applicato da tutti gli altri comitati regionali. Forse per dare un semplice quanto inutile contentino???

          Tutta una colossale presa in giro che non fa onore ad una piazza come Palma Campania che tanto lustro ha dato al calcio campano e al suo comitato regionale. Una colossale presa in giro per la lealtà, la professionalità e i tanti sacrifici economici fatti dall’attuale dirigenza che hanno l’unico intento di riportare il calcio a Palma Campania. Una cosa è certa: la Palmese non lascerà nulla di intentato per la tutela dei i propri interessi perseguendo qualsiasi possibilità offerta dalla Giustizia Sportiva e, laddove  possibile, quella ordinaria. Ad ogni buon grado la squadra onorerà i restanti quattro incontri per la regolarità del campionato (sebbene già inficiata), sia per dare ulteriore dimostrazione che, nonostante tutto, è la più forte per quanto espresso e dimostrato sui campi di gioco.